Articolo pubblicato su Diritto.it
L’art. 95 del D.Lgs .50/2016 stabilisce i criteri per la predisposizione delle offerte che dovranno essere presentate dall’operatore economico in sede di gara d’appalto.
Nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il punteggio complessivo attribuito alla offerta tecnica ha un peso non inferiore al 70%, poichè quello attribuito all’offerta economica non può superare complessivamente il 30% del totale (art.95, comma 10-bis).
Quello della valutazione dell’offerta tecnica è quindi un aspetto determinante ai fini della scelta dell’aggiudicatario, e di conseguenza la scelta dei criteri di valutazione appare di fondamentale importanza. Molto spesso, però, i criteri di valutazione indicati nel disciplinare di gara dei bandi relativi alla gestione di impianti sportivi appaiono poco chiari, generici e difficilmente valutabili.
E’ sicuramente difficile stabilire criteri precisi e circoscritti quando non si conosce la materia, ma proprio questa mancata conoscenza potrebbe, in sede di gara, impedire una valutazione seria. Entrando nel merito, quando si indica come criterio di valutazione, ad esempio, la “descrizione delle attività proposte” per una determinata tipologia di impianto sportivo, cosa ci si propone di valutare? Si pensa forse di attribuire un punteggio superiore a chi offrirà la programmazione di corsi di canoa in piscina, o la realizzazione di una parete di arrampicata in un bocciodromo…? E anche lo si facesse, premiare una simile proposta significhreebbe scelgliere il gestore migliore?
E’ evidente che nella valutazione di un criterio come quello sopra riportato, che per altro appare in moltissime gare, il punteggio più alto verrà attribuito a chi userà una grafica più accattivante, a chi farà scrivere il paragrafo ad uno scrittore di professione, a chi esporrà la propria narrazione nella maniera migliore. Ma non si premierà il gestore, si premierà solo lo scrittore ! Ricordiamoci che stiamo affidando un impianto sportivo, non siamo la commissione del Premio Strega.
Chiedere di raccontare le attività che verranno organizzate in un impianto sportivo non ha nessun significato, poichè, se si intende valutare seriamente questo aspetto, nei campi di calcio si organizzerà la scuola calcio, in una piscina la scuola nuoto, in una palestra di danza i corsi di danza, e questo deve essere fatto, non altro. In ogni impianto sportivo si insegnano le stesse cose. L’unica cosa che cambia è il modo di raccontarle.
Immaginiamo di dover scegliere una scuola sportiva per i nostri figli. Cosa cerchiamo? Una organizzazione affidabile, intendendo con questo termine istruttori seri e preparati, un impianto pulito e funzionante, una segreteria organizzata, una società che paghi regolarmente i propri fornitori. Delle “modalità di promozione dell’impianto sportivo”, altro criterio molto gettonato, ci interessa ben poco, visto che non ci sono decine di impianti nel raggio dei chilometri percorribili da un utente.
Per impostare una serie di criteri che indichi veramente la qualità della gestione di un impianto sportivo è indispensabile conoscere a fondo la situazione che si vuole valutare, altrimenti quei settanta punti sono affidati al caso e di conseguenza, visto che l’offerta economica ne vale solo trenta, tutta la gara è affidata a caso, oppure, il che forse è ancora peggio, la valutazione dell’offerta tecnica risentirà della “impressione generale” che i commissari si saranno fatti della società offerente: quanto è grande, quanto è seria, il fatturato, o altro. Si affiderà la gara sulla base di criteri che non sarebbero stati oggetto di valutazione.
E’ importante che i criteri utilizzati non siano generici, ma ben definiti, che richiedano una risposta breve e precisa. Indicare un numero massimo di pagine per la risposta quando i criteri sono generici non ha un grande significato, perché le alternative possono essere solamente due: le offerte saranno tutte uguali (nel campo di calcio tutti organizzeranno la scuola calcio) oppure verrà premiato lo scrittore più fantasioso, che in poche righe riuscirà ad affascinare chi legge.
Gli aspetti determinanti per la buona gestione di un impianto sportivo sono:
Le qualifiche degli istruttori, utilizzando i titoli conseguiti per l’attribuzione dei punteggi (laurea in Scienze Motorie, attestati e brevetti rilasciati da Federazioni o Enti di promozione sportiva). Per questo criterio di valutazione è importante stabilire se le qualifiche devono essere già in possesso della società o possono essere impiegate successivamente alla aggiudicazione. Vi sono pro e contro in entrambi i casi, sicuramente nel secondo caso vanno descritte le modalità di controllo e le eventiuali penalizzazioni in caso di inadempienza. La descrizione di questo criterio deve essere predisposta come un semplice elenco.
Le modalità di retribuzione degli istruttori, cioè il contratto applicato è un aspetto fondamentale per comprendere la serietà della organizzazione della società. Seppure la legge consenta l’utilizzo dei cosiddetti “contratti sportivi”, l’inserimento come dipendenti nella organizzazione di un impianto complesso offre indubbie garanzie. Senza quindi obbligare all’utilizzo di un contratto rispetto ad un altro, attribuire punteggi a chi ha all’interno della organizzazione il maggior numero di istruttori assunti a tempo indeterminato potrebbe essere un
buon indice di qualità. La descrizione di questo criterio deve essere predisposta come un semplice elenco.
Le modalità di formazione interna degli istruttori e dei dipendenti. Viene applicata anche ai collaboratori la formazione specifica in tema di sicurezza prevista dalla legislazione sulla sicurezza dei lavoratori? Quanti istruttori dispongono di questa formazione? Vengono effettuati incontri periodici di formazione del personale in generale? Sono stati pagati dalla società corsi di formazione ai propri dipendenti o collaboratori? Anche in questo caso, la risposta deve essere scritta in modo preciso: elenco, nomi, date, possibilmente allegando copia del materiale richiesto.
La descrizione del capitolato delle pulizie relativo all’impianto oggetto di gara, documento che non deve essere generico ma specifico, con la descrizione degli ambienti e delle operazioni da svolgere, redatto solo a seguito del sopralluogo, e l’indicazione delle ore e del numero delle persone impiegate, specificando se trattasi di personale interno o di ditta esterna.
La gestione della segreteria, in termini di quante persone impiegate per il numero di ore di apertura della segreteria stessa e della qualifica degli operatori. La segreteria sarà gestita da chi è libero in quel momento, a scelta tra il gestore dell’impianto, il bagnino o il manutentore, oppure verrà impiegato personale appositamente preparato e formato?
L’informatizzazione della struttura. Verrà utilizzato un gestionale apposito? Sarà possibile ottenere report giornalieri degli accessi, che potranno essere richiesti a campione dalla Amministrazione, in qualunque momento della giornata, oppure le iscrizioni verranno effettuate manualmente? E’ possibile, in questa sezione, chiedere che venga riportato un esempio di report fornito dal gestionale prescelto, od altro. Le indicazioni sui criteri di valutazione possono essere approfondite a seconda della tipologia di impianto e della capacità di valutazione della commissione di gara.
Per una piscina, ad esempio, possono essere richieste le modalità di gestione della manutenzione ordinaria del trattamento dell’acqua, o la stesura di un piano di autocontrollo, per un campo di calcio la descrizione delle
operazioni di manutenzione del campo stesso, per un palazzetto dello sport la gestione della sicurezza durante gli eventi, o altro. La cosa certa è la necessità di un progetto preciso della struttura della gara e dei criteri di valutazione della offerta tecnica, sui quali si fonda l’aggiudicazione di un impianto sportivo.
Oltre alla doverosa protezione della commissione e della gara stessa da possibili ricorsi, è necessario consentire una valutazione che sia il meno generica e il più oggettiva possibile, affinché l’aggiudicazione avvenga secondo criteri progettati ex ante secondo le reali necessità dell’Ente e non sulla base di aspetti che ben poco hanno a che fare con la gestione di un impianto sportivo.